Lettere al telefono
L’uomo sobbalzò allo squillo del telefono. Era un suono vecchio, quello che l’aveva svegliato. Non se l’aspettava così all’improvviso, di notte. Si sollevò di scatto dal letto e allungò la mano verso il comodino, dove teneva lo smartphone. Premette un tasto ma doveva essere quello sbagliato, perché la suoneria continuò, anzi era aumentata di volume rimbombando nelle sue orecchie. Lo schermo dello smartphone s’era illuminato ma restava inanimato. Merda, l’icona è questa: la cornetta su fondo verde, è questa qui! Ma perché continua a suonare? Io ho risposto… Il buio metallico della stanza riprese ad avvolgerlo dal momento in cui […]