Nella “Baia dei Cristalli Ghiacciati” (2565)

Nella “Baia dei Cristalli Ghiacciati”.

Nel 2565 io e il mio amico Comandante Vladimir Orlov – conosciuto da tutti gli astronavigatori come “L’Aquila” per il suo coraggio, oltre che per il significato del cognome – raggiungemmo quella che allora era considerata la regione più fredda dell’Universo nella Galassia Khrustal’naya Lavina (Valanga di Cristallo), alla periferia della costellazione Deva Skal (Vergine delle Rocce): il cosiddetto “Poker di Ghiaccio”, ovvero i quattro pianeti più gelidi del cosmo Sosul’ka (Ghiacciolo), Led (Ghiaccio), Izmoroz’ (Brina) e Prostuda (Freddo).

Nel corso del XXVI secolo si sviluppò la tecnologia di costruzione astronautica detta “a controllo di calore”, la quale permetteva di raggiungere le parti più glaciali dell’Universo, grazie a scafi realizzati con anelli inseriti gli uni negli altri come una matrioska, separati da intercapedini termoisolanti: in quello più interno la vita dell’equipaggio era confortevole, anche quando le astronavi si trovavano su pianeti dai climi molto rigidi.

Vladimir Orlov era il discendente di Yevgeniy, un eroico comandante di sommergibili della Marina Russa del XXI secolo, e da questi aveva ereditato la resistenza al freddo, all’isolamento e alla claustrofobia che caratterizzavano i giorni degli uomini chiusi nelle astronavi “a controllo di calore”.

Su uno di questi mondi, potemmo osservare da vicino e fotografare una delle meraviglie dell’universo fino ad allora esplorato: la “Baia dei Cristalli Ghiacciati”.

La prima foto mostra il battello “Tsar’ L’da III” (“Zar del Ghiaccio III”), componente della flotta della spedizione, in direzione del pianeta Sosul’ka, dove era situata la famosa baia. Nella seconda si vede lo stesso scafo dirigersi sul manto nevoso della località. Orlov ed io, mentre già stazionavamo in prossimità della superficie di Sosul’ka, fotografammo dalle enormi terrazze anteriori dello “Tsar’ L’da I” le scintillanti meraviglie intorno a noi, e l’emozionante approssimarsi dell’astronave gemella.

i quattro pianeti più freddi dell’universo
Nella baia dei laghi ghiacciati

Testo scritto, elaborazioni e rendering digitali di Enrico Smith