Le rosse guglie mortali di Hennafron.
Tra il XXVI e il XXVII secolo, uno dei più noti furfanti della Regione Galattica Intermedia fu Jacobus Rover. Costui iniziò la carriera in modo legale come mediatore finanziario. In seguito la sua abilità nel gestire i cambi delle valute galattiche, lo portò ad accumulare enormi plusvalenze per gli speculatori che gli si affidavano. Tra il 2580 e il 2608 divenne il guru di tutti gli operatori finanziari.
Nel 2610, stanco di far arricchire gli altri, mise in atto una truffa geniale a suo esclusivo profitto. Sfruttando l’imposizione di una moneta unica nell’area dell’Unione delle Galassie Intermedie, si servì delle sue competenze per accumularne enormi quantità da tutti i mercati galattici. Questa sorta di aggiotaggio universale favoriva a dismisura i detentori dei capitali monetari spostati con dividendi da capogiro sui mercati finanziari galattici periferici, e soprattutto Rover, nascosto dietro una miriade di società fasulle.
Tutto ciò produsse la crescente povertà delle popolazioni nelle galassie intermedie. Dopo qualche anno i pianeti toccati dalla crisi cominciarono a pretendere l’abbandono della moneta unica galattica e l’uscita dall’Unione stessa, vista come la causa principale dei loro guai.
Su Luxor, il primo pianeta della Lega Commerciale della Galassia di Veda, il Promotore Mayor, massima carica dell’istituzione, si ritenne danneggiato dalla truffa monetaria di Rover, nel frattempo rivelata da quattro inchieste indipendenti. Mayor minacciò l’uscita della potente Lega dal mercato comune di tutta l’Unione delle Galassie Intermedie, e pure il completo blocco di persone, merci, affari e denaro provenienti da lì.
Solo un paziente lavoro diplomatico e la promessa di processare Jacobus Rover permisero alle autorità galattiche di scongiurare la crisi, rimediando in parte al danno causato da quell’atto di pirateria finanziaria.
Tuttavia Rover non fu mai catturato. Si diceva che vivesse su un mondo esterno, aperto al traffico di tutte le valute dell’universo, protetto in cambio di ragionevoli interessi. Altri affermavano che, raggirato a sua volta da finanzieri senza scrupoli delle Galassie Occidentali, avesse perso tutto e che fosse morto, quasi un decennio dopo in assoluta povertà, nello squallido pianeta di Hennafron.
La curiosità morbosa destata dalla figura di Jacobus Rover nell’opinione pubblica, spinse i media a braccarlo per anni.
Come reporter ufficiale partecipai ad una delle missioni giornalistiche inviate su Hennafron per intervistarlo, a pochi anni dalla conclusione della vicenda. Ma di lui non fu trovata traccia. Il mio reportage servì soltanto a dimostrare ancora una volta l’inospitale asprezza di Hennafron, con le sue rosse guglie mortali.
La foto scattata da una delle astronavi in avvicinamento, mostra l’estrema desolazione del pianeta e la sua atmosfera rossastra, costituita principalmente da ossidi ferrosi. È difficile credere che quell’uomo ricchissimo si fosse rassegnato a sopravvivere in un mondo del genere.
Eravamo nel 2622 e la fine di Jacobus Rover restò un mistero.

Testo scritto, elaborazioni e rendering digitali di Enrico Smith