… la tradizione vuole che all’I Ching si possano porre delle domande nella fiducia di ottenerne risposte intelligenti. Le risposte sensate e piene di significato sono la regola. Se l’I Ching non è accettato dalla coscienza, almeno l’inconscio gli va incontro a metà strada, e l’I Ching è più vicino all’inconscio che non all’atteggiamento razionale della coscienza. … L’antica saggezza dell’Oriente dà la debita importanza al fatto che l’individuo intelligente chiarisca i propri pensieri, ma non ne dà nessuna alla maniera in cui lo fa.
C. G. Jung
Nicole non riusciva più a dormire. Aveva avuto tutto: bellezza, denaro, potere. Ma da un po’ di tempo il buio della sera, invece che riposo, le portava l’angoscia insonne di una domanda che, al contrario di tante altre, non si era mai posta prima: perché la vita e non la morte?
Nella sua lunga esistenza ne aveva visti molti andarsene; e quasi tutti, quando la lasciavano, le avevano sorriso. E lei pensava: Chissà perché quando se ne vanno, quasi sempre piove… E loro, che avranno da sorridere?
Nicole cercava il sole, la luce, i colori; non il grigio e la pioggia. Quello che avrebbe voluto vedere intorno a sé, allorquando fosse salita sull’ultima carrozza al termine dell’unico binario rimasto, sarebbe dovuto essere il grande e caldo fulgore di un paesaggio splendente e colorato.
Così ogni notte, per cercare una risposta alla sua domanda, abbandonato il letto si sedeva al tavolo del soggiorno privato, impugnava un mazzetto di cinquanta steli di achillea millefoglie e ne sottraeva uno; quindi cominciava una solitaria interrogazione dell’I Ching, prelevando e separando gli steli nelle sequenze prescritte dalla liturgia divinatoria del Libro dei Mutamenti che teneva posato, in accordo col cerimoniale, davanti a lei su un drappo di seta.
Con più combinazioni di simboli davanti agli occhi, le sembrava di poter scommettere sulla vita anziché sulla morte; ma, confrontando le probabilità di verità del presagio con la convenienza dell’abbandono, le veniva sempre meno la forza di andare ad interpretare fino in fondo la risposta degli esagrammi, non riuscendo a completare mai il conteggio definitivo degli steli; anche se in fondo era soltanto lei l’avversario di se stessa. E tornava a sdraiarsi sul giaciglio, con gli occhi sbarrati nel buio.
Poi una notte però, accanto al tavolo della divinazione, era apparsa un’ombra maschile dietro le sue spalle. Lo Sconosciuto, dopo averle appoggiato una mano sulla spalla, le aveva tolto gli steli dalle mani e, sedutosi alla sua destra, li aveva separati in due mucchietti e aveva cominciato a separarli coinvolgendo anche le mani di lei nella distribuzione, contravvenendo così alle regole del rito: la prima volta a lei, la seconda a se stesso, e infine la terza sul tavolo; finché entrambi ebbero di fronte tutte le linee dell’intera composizione dell’esagramma, eseguita in comune.
“Nicole, le cose si sono un po’ complicate”, esordì lo Sconosciuto. “Ora gli steli sono passati di mano in mano tra noi, e anche i miei potranno influenzare il responso degli esagrammi, moltiplicando il computo totale delle possibili risposte al suo destino, intrecciandole con quelle del mio”, concluse l’estraneo.
Nicole, che aveva osservato tutti i movimenti delle mani dello Sconosciuto come ipnotizzata, convinta dalla delicatezza delle sue parole trovò il coraggio di chiedergli: “Ma lei… lei chi è? Come fa a sapere il mio nome?”.
L’ombra aveva sorriso e le aveva detto: “Io sono colui che sono, e non ho un vero e proprio nome che possa significare qualcosa per lei, mentre conosco il suo nome fin dalla nascita. Quel che conta è che lei, adesso, non dovrà più rispondere alle domande degli altri, ma nient’altro che alle sue. Io l’aiuterò a farlo e condurrò il gioco. Ognuno vive il proprio destino secondo i propri testi sacri; lei ha scelto il Libro dei Mutamenti. Ed io conosco anche quello”.
Colpita dalla familiarità di quel tono di voce, Nicole non insistette e proseguì la consultazione dell’oracolo, manipolando di nuovo gli steli di achillea per tre volte; poi osservò l’esagramma generatosi. Quindi fu la volta dello Sconosciuto, che fece altrettanto. Un turno dopo l’altro gli steli andarono a comporre le linee di una lunga serie di esagrammi. Lei vedeva gli occhi dell’altro registrarne tutti i segni, mentre rifletteva in silenzio. In tal modo, insieme, completarono l’interpretazione delle risposte dell’I Ching, scambiandosi sottovoce il valore dei significati.
Alla fine lo Sconosciuto, raccolse tutti gli steli e sussurrò: “Stavolta ha avuto le sue risposte, Nicole. Per oggi i suoi dubbi se ne sono andati e lei non deve più dubitare.”
“Credevo che nella vita si dovesse dubitare. Sempre”, osservò lei.
“No, Nicole. Lei, non dovrà dubitare; non più”, aveva dichiarato in tono deciso lo Sconosciuto, mentre le porgeva la mano e la riaccompagnava in camera da letto.
E così fu per tante altre notti a venire.
Nicole aveva scoperto quanto fosse piacevole consultare l’I Ching, insieme allo Sconosciuto. Scomparse dalla sua mente quelle domande angosciose che le impedivano di prender sonno, si chiese più volte perché continuasse comunque a svegliarsi in piena notte in attesa dello Sconosciuto.
Perciò una sera si sbarazzò dei rametti di achillea; e quando lo Sconosciuto le apparve ancora più bello del solito, gli comunicò concitata: “Non voglio più giocare con lei. Ora che, come mi ha insegnato, non dubito più, io sono sicura di addormentarmi. So perché la vita e non la morte.”
“Ne è certa? Il mio compito è sempre stato quello di proteggerla, tenendola il più possibile lontana dallo scoprirne l’amara differenza.”
“Mi sembra di conoscere il suo viso fin da bambina… Ma, la prego, non ritorni”, disse inquieta Nicole. “Non ho più bisogno di lei, mi creda”.
Lo Sconosciuto la guardò esitante, poi con un sorriso appena accennato si allontanò lentamente, sfiorandole con la mano una guancia e lasciandola sola nella sua camera.
Nicole s’addormentò serena per la prima volta, dopo tanto tempo, immaginando di trovarsi a camminare in un paesaggio caldo, luminoso e coloratissimo.
Trascorsero molte e molte notti, finché finalmente sentì suonare ancora alla sua porta.
Nicole si precipitò ad aprire, speranzosa di vedere di nuovo il viso dello Sconosciuto; e infatti era proprio lui. Ma fu comunque sorpresa nel vederlo che la scrutava malinconico, accanto alla soglia. Il suo aspetto, se possibile, era ancora più attraente di come lo ricordava.
“Anche lei, Nicole, è sempre più bella.” La donna sussultò, accorgendosi che lo Sconosciuto le aveva letto nel pensiero.
“Aiutandola nell’interpretare il suo destino, le ho insegnato ad accettarlo”, proseguì lo Sconosciuto. “Questo lo sa, vero? Ed ora sa anche che nessun destino può essere eterno”.
Nicole guardò intensamente gli occhi dell’altro, che la osservavano sempre più malinconici; rimase a lungo in silenzio: non sapeva e non voleva dire nulla.
Lo Sconosciuto rispettò il suo silenzio, e poi continuò: “Sono venuto a riprenderle quanto non le spettava. Il tempo che lei ha guadagnato, Nicole, l’ha ottenuto ancora per un po’ grazie alla divinazione degli esagrammi del Libro dei Mutamenti, fatta in comune con questo amico sconosciuto, che è sempre stato alla sua destra. Ma ora è giunto il momento che io la riaccompagni da dove siamo entrambi venuti”.
Così dicendo lo Sconosciuto protese le braccia verso di lei, avvolgendola e stringendola a sé con tenerezza infinita; e lei percepì un umidore sulla guancia di lui quando i due visi si toccarono.
Allorché si staccarono dall’abbraccio, lo Sconosciuto le sorrise; proprio come avevano fatto tanti con lei, prima di lasciarla per sempre. Ma questa volta non pioveva e non faceva freddo. E Nicole capì il perché di quel sorriso: si rivide ancora, per un’estrema volta, camminare nel suo paesaggio; e lo sentì diventare sempre più caldo e luminoso, immergendosi felice in tutti i suoi colori, proprio prima di chiudere gli occhi.
E seppe, infine, perché la morte e non la vita.
Enrico Smith
10 novembre 2016
Il racconto è stato ispirato dalla fotografia “RUN#08” di Eugenio Smith
The Unknown Friend
…Tradition has it that you can ask the I Ching questions in the trust to obtain intelligent answers. A sensible and meaningful answer is the rule. If the I Ching is not accepted by the conscience, at least the unconscious meets it halfway, and the I Ching is closer to the unconscious that no rational attitude of consciousness…. The ancient Eastern wisdom gives due importance to the fact that the intelligent individual clarifies his thoughts, but it does not give any to the way he does it.
C.G. Jung
Nicole could not sleep anymore.
She had had it all: beauty, money, power. Though lately the dark of night, instead of resting, was bringing her the sleepless anguish of a question that, unlike many others, she had never asked before: why life and not death?
In his long life she had seen more then one passing away; and almost everyone, when they left, had smiled at her. And she thought: I wonder why it almost always rains when they leave. And what do they smile about?
Nicole was looking for the sun, the light, the colors, not for the gray and the rain. What she would have liked to see around her, once she had climbed the last carriage at the end of the only track remained, would have been the largest and warm glow of a bright and colorful landscape.
So every night, looking for an answer to her question, after leaving the bed she used to sit at the private dining room table, and holding a bunch of fifty yarrow stalks, she picked one out; then she began a solitary interrogation of the I Ching, by collecting and separating the stems in the sequences prescribed by divination liturgy of the Book of Changes that she kept laid before her on a silk cloth in accordance with the ceremony,
With multiple combinations of symbols before her eyes, she seemed to be able to bet on life rather than on death. But, comparing the veracity of omen with the abandonment convenience, every time she lacked the strength to go on interpreting the response of the hexagrams, failing to ever complete the final account of the stems though she was the only opponent of herself. And she returned to lie down on the bed, eyes wide in the dark.
Then one night, next to the table of divination, a male shadow had appeared behind her. The Unknown, after having put his hand on her shoulder, had taken away the stems from her hands and, after sitting down at her right, first he had separated them into two piles and then he began to separate them involving her hands in the distribution, in contravention to the rite rules: the first time to her, the second to himself, and finally the third on the table; until they both were in front of all the lines of the hexagram of the entire composition, performed in common.
“Nicole, things are getting thicken” the Unknown began. “Now the stems are passed from hand to hand between us, and also mine will influence the response of the hexagrams, multiplying the accumulation of the possible answers to your fate, interweaving them with those of mine” concluded the stranger.
Nicole, who had watched all the movements of the hands of the Unknown as mesmerized, encouraged by the delicacy of his words, found the courage to ask:”But you … who are you? How do you know my name?
The shadow smiled and said: “I am who I am, and I have a real name that will mean something to you, but I know your name from your birth. What matters is that you will not have to answer the others`questions anymore, but only yours. I`ll help you to do so and I will lead the game. Everyone lives his own destiny according to his own sacred texts; you chose the Book of Changes. And I know that one, too.
Struck by the familiarity of that tone of voice, Nicole did not insist and went on consulting the oracle, manipulating the yarrow stalks three times; then she watched generated the hexagram. Then it was the turn of the Unknown, who did the same. One after another, the stems composed the lines of a long series of hexagrams. She saw the other’s eyes recording all the signs, as he pondered in silence. In this way, together, they completed the interpretation of the I Ching answers, quietly exchanging the value of meanings.
In the end the Unknown collected all the he stems and whispered: “This time you had your answers, Nicole. For today your doubts are gone and you should no longer doubt.”
I thought in life doubts must be raised. Always.”she said.
“No, Nicole.You will not have any doubt; no more” firmly stated the Unknown, holding her hand and taking her back to her bedroom.
And so it was for many more nights to come.
Nicole had discovered it was pleasant to consult the I Ching together with the Unknown. Those agonizing questions that prevented her from falling asleep disappeared from his mind , but she wondered again and again why she still continued to wake up in middle of the night, waiting for the Unknown.
Therefore one evening she got rid of the sprigs of yarrow; and when the Unknown appeared even more handsome than usual, she announced excitedly: “I won`t play with you anymore. Now that, as I learned, I have not doubt , I’m sure I`ll fall asleep. I know why life and not death.”
“Are you sure? My job has always been to protect you, keeping you as much as possible away from discovering the bitter difference. “
“I seem to know your face since I was a child…But, please, do not come back”said Nicole restless. “I will not need you anymore, believe me.”
The Unknown looked at her hesitantly, then with a slight smile slowly walked away, brushing her cheek with his hand and leaving her alone in her room.
Nicole slept serene for the first time in a long time, imagining she was walking in a hot landscape, bright and colorful.
Many and many nights passed, until finally someone knocked at her door.
Nicole rushed to open, hopeful to see again the face of the Unknown; and in fact it was him. But it was still surprised to see his wistful gazing, next to the doorway. His appearance, if possible, was even more attractive than she remembered.
“Also you, Nicole, are more and more beautiful.” The woman gasped, realizing that the Unknown had read her thoughts.
“Helping you to interpret your fate, I taught you to accept it,” continued the Unknown. “You already know this, don`t you? And now you also know no destiny can be eternal.
Nicole looked intently at the other’s eyes, watching her increasingly melancholy; long she remained silent: she did not know and did not say anything.
The Unknown respected her silence, and then he continued: “I came to take back what was not yours.The time that you have earned, Nicole, lasted a bit more thanks to the divination of the hexagrams of the Book of Changes, made together with this unknown friend, who was always on your right. But now it is time that I take you back where we both came from.”
The Unknown outstretched his arms toward her, hugging and holding her with infinite tenderness; and she felt a wetness on his cheek when the two faces touched.
When the embrace loosed, the Unknown smiled at her; just like the others had done with her, before leaving her for ever. But this time it was not raining and it was not cold. And Nicole knew the reason of that smile: she saw herself, for a last time, walking in her landscape; and she felt it becoming hotter and hotter and brighter, while she was plunging happily in all its colors, just before closing her eyes.
And he knew, finally, why death and not life.
Enrico Smith
The story was inspired by the photograph “RUN # 08” by Eugenio Smith
Translated by Maria Benimeo