La rivolta di Adam Dana “The Damsel” (2648 – 2658)

La rivolta di Adam Dana “The Damsel”

Durante l’Epoca delle Unioni Galattiche, situata dagli storici dopo l’Era Atomica dalla fine del XXI secolo ad oggi, ci sono state varie ribellioni e rivolte. Le ribellioni hanno avuto ambito locale e cause economiche, per cui una volta soddisfatte le rivendicazioni delle corporazioni in lotta, tutto ritornava come prima e la pace sociale non veniva intaccata; si mutava più o meno sbrigativamente qualche governo, ma il regime rimaneva tale e quale. Erano quelle che nel XIX e XX secolo si sarebbero chiamate ‘rivoluzioni politiche’: si doveva cambiare tutto affinché nulla cambiasse, specialmente il sistema economico finanziario delle Unioni Galattiche e dei loro tanti mondi vassalli, riuniti nelle più piccole Leghe Planetarie.

Vi sono state però, nel corso degli ultimi sette secoli, anche ‘rivoluzioni sociali’, che hanno minacciato l’ordinamento stesso delle Unioni. Le misure sociali ed economiche (ma anche militari) adottate per contrastarle, hanno portato alla creazione di quella che è oggi la Quarta Unione Galattica, la più vasta, libera e ricca di diritti civili, quasi a misura dei gusti di ogni individuo; popolata da numerosissime razze e specie; caratterizzata da almeno cinque generi sessuali riconosciuti, scaturiti dai progressi inarrestabili della ricerca endocrinologica e genetica; formata da classi sociali composte di esseri umani ed alieni integrati, di cloni replicanti assegnati alla sicurezza dei loro ‘originali’, e di droidi robot adibiti alle mansioni produttive più gravose. Tutte queste categorie sono così amalgamate, che ogni potere politico riesce oggi ad equilibrarle senza alcun conflitto.

L’ultima rivolta, quella della misteriosa persona di Adam Dana, detto “The Damsel” dai suoi seguaci, fu però più complessa ed allarmante. Protrattasi a lungo e diffusasi in molte regioni stellari, essa impegnò le forze politiche, diplomatiche e militari dell’Unione Galattica in uno scontro durato un decennio, dal 2648 al 2658. Ma essa fu anche la più enigmatica, a cominciare dal genere di Adam Dana, di cui non si seppe mai con certezza se fosse uomo, donna o chissà cos’altro…

In quei dieci anni grazie ai miei amici comandanti, posti a capo di una squadra incaricata di trattare in segreto con Adam Dana per giungere ad un accordo, io – indifferente ai fatti politici e oscillante tra le ragioni di entrambe le parti che mi apparivano giustificate ora per taluni aspetti ora per altri, al di là delle preclusioni ideologiche sbandierate dalle due fazioni per sopraffarsi a vicenda – fui reclutato come semplice fotografo di guerra ed ebbi modo di incontrare più di una volta quell’uomo (o quella donna?) affascinante, il quale ci si manifestò sempre celato dietro una maschera bio fotonica che ne alterava in modo sfuggente il volto e la voce, rendendoli suadenti e mutevoli, quasi femminei.

Ai covi di Adam Dana ci avvicinavamo sempre a bordo di un’astronave spia, invisibile ai più potenti radar quantistici grazie all’interazione con la massa dell’astronave stessa dei cosiddetti “starringers”, ossia scudi discoidi di emulazione fotomagnetica, ben visibili nello scatto da me eseguito con speciali accorgimenti da una nave appoggio. La seconda foto riuscii a farla fortunosamente e di nascosto alla seducente maschera di Adam Dana, durante uno dei numerosi incontri che avemmo faccia a faccia con lui.

L’astronave spia, invisibile ai più potenti radar quantistici grazie ai cosiddetti “starringers”
La maschera bio fotonica di Adam Dana

Testo, elaborazioni e rendering digitali di Enrico Smith.