Nel 2728 una seconda pandemia di origine extra-solare si propagò su Terra Magistra in modo rapido e letale, favorita anche dall’inerzia dell’Unione Galattica e dall’imprevidenza della Governatura del Sistema Stellare di Terra Magistra.
Le roventi critiche dell’opinione pubblica imposero una ristrutturazione completa della Governatura e, dopo il rivolgimento politico, i Governatori più autorevoli ordinarono una spedizione militare che indagasse sul virus responsabile della pandemia proveniente dal Sistema di Trans-Alpha, sospettandone una diffusione dolosa dai laboratori militari di Kyragon bellicoso e tirannico pianeta della quarta zona del sistema. Lo scopo ufficiale della missione politico-militare era quello di ottenere spiegazioni, minacciando una procedura di risarcimento davanti alla Corte di Giustizia Galattica. Ma ce n’era anche un altro: quello di assecondare con occulti e massicci aiuti finanziari il rovesciamento dell’oligarchia al potere, per porre fine alla devastata situazione economica e sociale del pianeta.
Il comando della flotta e dell’intera operazione fu affidato al Generale Andrej Kutchenko. Su sua espressa indicazione, oltre ad altri ufficiali come il Capitano Lazarus O’Bannon Smith e vari consulenti scientifici, fummo scelti io e mio figlio Evgeny in qualità, rispettivamente, di fotografo e di programmatore videografico.
Ci sono luoghi e situazioni dove bene e male si confondono e si mischiano; dove, da qualunque parte tu possa schierarti identificandola con il bene, quella stessa parte ti vedrà sempre come un forestiero venuto dal mondo del male e prima o poi ti si rivolterà contro, innocente o meno che tu sia. Così accadde sul pianeta Kyragon, dove le disuguaglianze tra la gerarchia al potere e i sottomessi alieni autoctoni di specie e culture differenti, impedivano qualsiasi forma di comprensione e collaborazione. Noi andavamo là per investigare, ma anche per ristabilire un po’ di equilibrio sociale sotto l’egida dell’Unione Galattica; ciononostante per tutti i derelitti di quel mondo noi eravamo solo degli odiati intrusi, pur con le mani piene di aiuti.
La conseguenza di ciò fu che, in uno dei tanti sopralluoghi nei laboratori del pianeta, lo stesso Kutchenko scampò per miracolo ad un attentato destinato al Legato Terrestre di Kyragon, il quale spesso coraggiosamente accompagnava il generale nei suoi spostamenti. Nel sanguinoso attacco, oltre al Legato Primero de Vaz, ci furono numerose vittime tra i civili innocenti e i membri dell’equipaggio dell’Astronave di Prima Classe ‘Pantocrator’, che riportò notevoli danni. L’oscura matrice del misfatto dimostrò quanto la nostra missione fosse invisa sia all’ostile popolazione che ai tiranni di Kyragon; tanto che la loro equivoca condotta nel corso delle indagini, sviate ed ostacolate di continuo, persuase il quartier generale ad ingiungere a tutta la flotta di abbandonare il pianeta al suo destino per poi ritornarvi successivamente, ma con ben altre priorità e programmi. La vera natura del virus perciò rimase un mistero, mentre divennero molto chiare le ragioni che impedivano una pacificazione in quel tormentato pianeta e che plausibilmente avrebbero potuto spingere il governo alla diffusione intenzionale di un virus letale, per soffocare qualsiasi tentativo di ribellione col terrore della pestilenza.
Durante il viaggio di ritorno, nella sala ufficiali dell’astronave ammiraglia ‘Panoplia Domus’ mio figlio ed io approfittammo di un momento di pausa trascorso insieme per chiedere un giudizio sulla vicenda al Capitano O’Bannon. “Miei cari amici,” ci disse egli a voce bassa “vi risponderò in confidenza con le parole di Lars Von Trier, un regista cinematografico della Terra del XX secolo, con le quali concordo ma senza quella pubblicità che potrebbe tuttora nuocere alla mia carriera.” Mio figlio, appassionato di cinema classico antico, si sporse per ascoltare bene le parole di O’Bannon seduto con noi ad un tavolo appartato. “Ebbene,” proseguì il Capitano “alla consegna di un premio per la pace l’artista espresse alcune profetiche parole, delle quali io ho fatto un mantra personale che mi ripeto costantemente come interpretazione di crimini, non altrimenti spiegabili se non con l’immanenza di un Male Assoluto nell’Universo, per combattere i quali ho intrapreso la carriera delle armi. «Il popolo del mondo – dichiarò il regista – è come due tribù nel deserto, una tribù vive in un paese con un pozzo, l’altra in un paese senza pozzo. La tribù con il pozzo vuole la pace, l’altra non vuole la pace, vuole l’acqua! La tribù senza pozzo forse è meno civilizzata, non ha una parola per dire pace, ma ne ha una per dire sete, che, data la situazione, è più o meno la stessa cosa. Il Comitato per la Pace nel paese con il pozzo, è buono, saggio, sano, gente bella che non ha sete, perciò ha tempo ed energia per il comitato. La gente con il pozzo parla molto di premi per la pace da dare ad altra gente che vive nel paese con il pozzo. Quelli del paese senza pozzo non parlano molto di premi per la pace…»” Lazarus fece una pausa significativa, per poi riprendere “Noi eravamo quelli con il pozzo che andavano a parlare a quelli senza il pozzo.” O’Bannon ci osservò e poi concluse con un lampo negli occhi: “Di quanto tutto ciò fosse ipocrita e vano purtroppo ce ne siamo accorti presto, ancora una volta e a nostre spese. In tali situazioni occorre essere forti e decisi: o si sta da una parte o si sta dall’altra; non si può stare nel mezzo a mani aperte.”
Evgeny ed io ci scambiammo un’occhiata significativa, mentre il Capitano Lazarus O’Bannon Smith versò dell’altro sidro nel calice per poi scolarselo tutto d’un fiato, volgendo lo sguardo verso il viavai degli ufficiali.
Nelle foto le astronavi Pantocrator a sinistra, danneggiata nella parte inferiore dello scafo, e Panoplia Domus in formazione, in allontanamento dal pianeta Kyragon. Poi i ritratti del generale Kutchenko e del Legato Primero de Vaz.



Testo, elaborazioni e rendering digitali di Enrico Smith.