I Tre Pianeti di Mustafà “Le Roi”
L’allungamento della vita umana avvenuto tra il XXIII e il XXIV secolo di cui anch’io beneficiai, mi permise di documentare uno dei più importanti fenomeni della storia galattica: quello delle migrazioni interplanetarie. Esseri delle più varie specie e razze dell’Universo presero a migrare dai pianeti più poveri verso quelli più ricchi, grazie ad illegali flotte spaziali raccogliticce e malandate guidate da capitani improvvisati e senza scrupoli, espulsi dalle aviazioni astrali militari e civili, a cui era stato tolto il brevetto di comando spaziale per episodi d’indegnità o di vigliaccheria. Costoro causavano innumerevoli stragi di ignari migranti abbandonandoli da soli nello spazio su vere e proprie carrette spaziali alla deriva. Inoltre tali ignobili comandanti, dopo essersi fatti pagare profumatamente, venivano prelevati dai loro complici che li portavano in salvo su astronavi ben più sicure, per spartirsi in seguito il bottino.
Naturalmente ad un certo punto non fu più possibile per i pianeti accogliere tutti questi migranti, i quali vennero allora raccolti nelle cosiddette “Enclave di Contenimento” che altro non erano che enormi stazioni spaziali orbitanti attorno agli stessi pianeti, dove i migranti, col passare del tempo e il finire dei finanziamenti rubati dalle corrotte compagnie d’assistenza, conducevano una vita grama e, se possibile, ancora più misera di quella vissuta nei lontani pianeti d’origine.
Mustafà Le Roi era un fuoriuscito dell’enclave di contenimento EC 97 “Patronicus”. Stanco della vita miserabile che il Comitato di Controllo Migrazioni aveva imposto su Patronicus 97, un bel giorno si era dato alla clandestinità e con attività più o meno legali, grazie alla sua intelligenza e alla sua spietatezza, aveva accumulato in pochi decenni un enorme patrimonio con cui aveva acquistato i diritti di proprietà di tre pianeti nella Galassia Esterna EXG-16, dove si era stabilito come in un suo regno personale; da qui il soprannome “Le Roi” con il quale era conosciuto.
Aveva anche messo su a proteggerlo una flotta di veloci astronavi ed un suo esercito personale, composto da un devoto corpo di mercenari spaziali di tutte le razze e risme, reclutati proprio tra quei migranti che, passati alla rivolta armata, continuamente si univano a lui e che lo adoravano come fosse un dio, per combattere e depredare tutti i capitani felloni che lucravano sulle disgrazie di quei poveracci, in una specie di nuova pericolosa filibusteria spaziale le cui incursioni causavano comunque migliaia di vittime innocenti.
La foto da me scattata col permesso di Mustafà su una nave appoggio ritrae, oltre alla galassia a spirale EXG-16, tre dei vascelli di raccolta che “Le Roi” inviava periodicamente nelle zone prossime ai suoi tre pianeti – Kalus, Malus e Vividus – in missione di salvataggio per quei migranti dispersi, i quali poi lo ripagavano con una fedeltà assoluta e criminale.
Tutto ciò avveniva a cavallo tra il XXIV e il XXV secolo.

Testo scritto, elaborazioni e rendering digitali di Enrico Smith