Alla ricerca delle Fontane Quantiche (2572)

Alla ricerca delle Fontane Quantiche.

“L’arte non chiede mai a nessuno di fare nulla, di pensare nulla, di essere nulla. Esiste come esiste l’albero, si può ammirare, ci si può sedere alla sua ombra, si possono coglierne banane, si può tagliarne legna da ardere, si può fare assolutamente tutto quel che si vuole”: questo pensiero sull’arte di Ezra Pound, il poeta americano del XX secolo, influenzò molto la mia professione perché concentrai i miei interessi fotografici sui reportage spaziali oltre i limiti della scienza, per dare maggiore importanza alla fantasia e all’immaginazione.

Il primo che mi parlò di questo poeta fu Anfaelius Malkòvich, un artista astronauta ignoto nelle Galassie Ulteriori, ma ben conosciuto nella Via Lattea per la schietta semplicità di opere e di parole. “L’arte non chiede mai a nessuno di fare nulla, di pensare nulla, di essere nulla. Esiste come esiste l’albero – mi ripeteva spesso, citando Pound –. Chi si metterebbe a criticare un albero? A dirgli: ‛Dovresti fare i rami così e così, le foglie così e così, per dare un messaggio al mondo; se no che senso hai se non puoi cambiare il mondo?’ Ma il mondo non lo cambi con l’arte, caro fotografo, e quelli che pensano di poterlo fare sono tutti in mala fede, almeno con loro stessi; al massimo puoi fotografarlo come fai tu. Il mondo va avanti da solo. È l’Universo che ci dà le più grandi opere d’arte. Te lo dimostrerò facendoti fotografare alcune tra le più belle Fontane Quantiche: quelle sul pianeta Mauritius, al largo del sistema Korum nella Galassia di Glorietta.” E mi ci portò, insieme a un altro grande ammiratore di Pound: il ricco armatore e professore di letteratura Sven Jónasson, detto Il Vichingo.

Con Anfaelius e Sven, nel 2572 partii per un viaggio interstellare che ci condusse proprio alle Fontane Quantiche.

Cos’erano le Fontane Quantiche? Prima degli sviluppi successivi (avvenuti solo a partire dal XXVII secolo), per viaggiare sia negli universi “Einsteiniani” che in quelli “Witteniani” si usavano ancora tradizionali motori a trascinamento pluridimensionale simultaneo alimentati ad energia quantica. Bene, le cosiddette “Fontane Quantiche” non erano altro che sorgenti di varie forme di energia quantica sparse nell’universo, tutte abilmente sfruttate una volta scoperte. Molte di esse, soprattutto quelle di origine liquida o gassosa, avevano anche la caratteristica di essere particolarmente belle, con i loro colori e forme perennemente cangianti.

Sul “Kon Tiki Like”, il bastimento stellare di Sven, viaggiavano anche il capitano O’Bannon Smith e Alba Marina Belle, una delle figlie surrogate di Alba, la terza omo compagna della celebre attrice di burlesque Jolie Belle, deceduta nel 2131, di cui già parlai. Alba, pur avendo avuto molte figlie surrogate da altre sue omo compagne, dopo la scomparsa di Jolie Belle si era affezionata tanto ad Alba Marina, alla quale aveva trasmesso molte idee di Jolie. Alba Marina aveva seguito quei consigli soprattutto per ciò che riguardava l’anticonformismo dei suoi interessi esistenziali e culturali.

O’Bannon e Alba Marina ci accompagnavano in qualità non soltanto di amici di Jónasson, ma anche come esperti eso antropologi ed astrobiologi.

Qui sotto è ritratto il “Kon Tiki Like” al largo del gigantesco Sistema Binario Korum, con il grande pianeta Mauritius in primo piano. A seguire la foto di una delle Fontane Quantiche (la foce di uno dei coloratissimi fiumi di gas liquidi presenti sul pianeta) fotografata a bassissima quota.

Il “Kon Tiki Like” al largo del gigantesco Sistema Binario Korum, con il grande pianeta Mauritius in primo piano
Le Fontane Quantiche

Testo, elaborazioni e rendering digitali di Enrico Smith