Nel 2750 accompagnai ancora sul pianeta Petraeus il capitano Lazarus O’Bannon, insieme all’esorcista paleocattolico Padre Pope Sacerdos Allen, ospiti del Colonnello Ispettore Viktor Basaljyem, in un’indagine volta a debellare una possibile presenza demoniaca, manifestatasi con gravi interruzioni d’energia un po’ su tutto il pianeta. Si trattava di episodi limitati che però avrebbero potuto diventare pericolosi, se avessero investito i laboratori biologici a cui facevano capo le varie Leghe Galattiche, costantemente alla ricerca di nuovi focolai di contagio durante la quarta pandemia, scoppiata inaspettatamente un anno prima su Petraeus e da lì diffusasi fino a Terra Magistra. Blackout di quel tipo avrebbero causato enormi danni sanitari, oltreché economici.
Ecco perché l’Unione Galattica, supponendo un collegamento tra l’inizio della pandemia ed i blackout, organizzò rapidamente una missione in cui non servivano armi, bensì la presenza di un esperto esorcista capace di intervenire prima che un’ipotetica forza demoniaca potesse provocare una terribile catastrofe, ed un abile investigatore che sapesse sgominare un pugno di terroristi, qualora la temuta presenza diabolica non si fosse rivelata nient’altro che una banda di temibili sabotatori anti-sistema, mai scomparsi del tutto dalla storia degli avvenimenti umani.
Per il compimento dell’impresa serviva un equipaggio adeguato, che coadiuvasse senza pregiudizi ideologici la pratica esorcistica secolare di Padre Pope Allen e quella investigativa del colonnello Viktor Basaljyem; nonché una veloce astronave capace di portarci al più presto su Petraeus. Naturalmente fui ben felice di essere scelto da O’Bannon come fotografo a contratto. Un lavoro complicato per un professionista che forse si sarebbe trovato di fronte a fenomeni mai visti e che avrebbe dovuto escogitare sistemi tecnici fuori dal comune per documentarli.
Fortunatamente ciò non fu necessario perché qualche tempo dopo il nostro arrivo tutti gli inesplicabili fenomeni cessarono. Naturalmente questo portò su Terra Magistra all’ennesima disputa tra religiosi ed atei: i primi affermavano che era bastata la sola santa presenza di Pope Sacerdos Allen a mettere in fuga Il Maligno, senza alcun esorcismo. I secondi invece facevano notare che, come al solito, dei fenomeni naturali non ancora spiegati dalla scienza erano stati scambiati, o volutamente presentati, come eventi demoniaci, cosa secondo loro assurda e reazionaria.
Io non seppi in definitiva come interpretare la vicenda. Quello che posso dire è che al momento del congedo l’ispettore Basaljyem, con un gesto inconsueto per uno della sua razza, abbracciò con trasporto Padre Pope Allen, il quale ricambiò con una solenne benedizione, cosa anche questa molto poco ortodossa. Inoltre, durante il viaggio di ritorno a Terra Magistra, la brillante conversazione a cui ci aveva abituato il prete venne sostituita da un anomalo mutismo, che né O’Bannon né io ci azzardammo mai ad interrompere.
Sull’insolita questione, chiesi un parere al capitano O’Bannon. Ed egli, allorché gli ebbi prospettato il mio dubbio, mi rispose con uno sguardo enigmatico ed un ragionamento sibillino: “Ascolti bene: il mio dovere di capitano è quello di guidare la Fulger e comandarne l’equipaggio, mentre il suo è quello di fare fotografie; perciò non dobbiamo occuparci di ciò che hanno constatato e concordato per i rispettivi resoconti ufficiali Padre Allen e l’Ispettore Basaljyem. Quello era il loro compito.” Poi, accorgendosi del mio disappunto, in tono meno formale O’Bannon continuò: “Comunque, amico mio, sappia che Schopenhauer, un filosofo del XIX secolo, si espresse a proposito del demonio e della sua effettiva esistenza più o meno con queste parole: ‘Colui che crede che nel mondo i diavoli non vadano mai senza corna e i pazzi senza sonagli sarà sempre loro preda o loro zimbello’. Credo di essere ancora d’accordo con lui. Ecco da che cosa può dipendere l’inquietante silenzio del sacerdote dopo l’inusitato abbraccio dell’ispettore Basaljyem e l’altrettanto straordinaria benedizione di un paleocattolico verso un alieno di razza e di fede: forse entrambi, durante qualcuna delle loro esplorazioni congiunte e riservate, hanno assistito a qualcosa di così spaventoso da preferire non divulgarne la notizia. Ma è solo una mia sensazione. Quindi la prego di non farne più parola con alcuno e di troncare qui il discorso.” Io non potei fare altro che assentire, e tenere per me i dubbi che avevo sempre avuto sull’autentica origine dell’inarrestabile pandemia. Piano piano il lavoro, come sempre, mi avrebbe aiutato a dimenticare l’intera faccenda.
Nelle foto che seguono l’astronave “Fulger”, progettata e realizzata per la missione, in viaggio tra i pianeti Petraeus e Vulgatus; i ritratti di Pope Allen e di Viktor Basaljyem, questo più unico che raro poiché l’ispettore detestava essere fotografato, come tutti quelli della sua orgogliosa razza.


